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martedì 21 aprile 2020

Storia di un'arma e dell'uomo che le insegnò a leggere (2)

«Quanto vuoi per quella?»
Big J smise di contare i soldi, fissando l'uomo e cercando di capire cosa indicava. Quella larva obesa era pure miope, eppure all'uomo era necessario per riprendersi ciò che era suo.
«Quella ferraglia dici? Beh», sogghignò viscidamente, «non me ne faccio molto. Sai pensavo di usarla per qualche colpo più... difficile, se capisci cosa intendo. Se ricordi, queste cose dieci anni fa ci hanno massacrato tutti e ridotti al silenzio. Non che la situazione attuale mi dispiaccia, anzi!»
Rise di gusto, incurante che tutti gli uomini in quella stanza fossero terrorizzati al solo ricordo di quegli abomini. Tutti tranne l'uomo.
«Quanto vuoi per quella?», chiese nuovamente.
«Beh, come ti ho detto non me ne faccio niente. Qualche diavoleria interna non funziona e ora è solamente un orrendo pezzo d'arredamento. Ci vorrebbe qualcuno che se ne intenda, magari un ex ingegnere dell'esercito», enfatizzando le ultime parole con disgusto. «Quindi, direi... Quant'era la mia parte per questo colpo? venti per cento? quindici per cento? Facciamo il cinquanta per cento.»
Il guidatore lo fissò allibito.
«Cosa? Ma Big J, hai detto tu che non te ne fai niente! E perché dovrei rimetterci io per questo stronzo?»
Il boss rise. «Non è un problema mio, l'offerta è questa.»
L'uomo non ci pensò nemmeno e porse la mano, pronto ad accettare l'offerta.
Il guidatore strabuzzò gli occhi. «Cosa? Ma sei serio? La guerra ti ha fatto male amico, l'ho sempre detto. Sappi solo che sono i tuoi soldi che spendi, io non cedo la mia parte.»
Big J rise divertito e strinse la mano dell'uomo.

L'uomo fissò la bambina. I suoi sensori vocali erano intatti, solo quelli ottici erano fuori uso parzialmente. Probabilmente la poverina poteva solo attivare la visione termica.
Si passò tra le mani i capelli della bambina, inerme e addormentata. Aveva sentito che automi simili erano stati impiegati non solo per la loro efficacia, ma anche per l'impatto psicologico e a vederla non aveva dubbi: era chiaro che i mass media avrebbero cavalcato l'orrore dei manifestanti che picchiavano delle bambine, per quanto armate, sempre che qualche manifestante avesse avuto il coraggio di alzare le mani su un viso così dolce.
Appoggiò il cacciavite dopo aver fissato l'ultima vite al suo posto. Il circuito principale era andato, ma quello di emergenza era intatto, garantendo un minimo di energia ai sensori anche mentre dormiva. Prese un libro e cominciò a leggere.

«C'era una volta...»

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