Spes fu subito circondato da nemici; con un rapido movimento uccise tre di loro con la spada e lo scudo, ma erano comunque troppi, non avrebbe resistito a lungo. I guerrieri dalle lunghe asce lo attaccarono, ringhiando, più simili a bestie che a uomini ormai; combatté coraggiosamente, ma i colpi subiti erano sempre più dolorosi e, alla fine, cedette.
Si inginocchiò a terra, coperto da ferite e circondato da animali feroci, pronti a distruggerlo; ma non si sarebbe arreso, avrebbe combattuto con tutte le sue forze. Si alzò in piedi, i guerrieri spaventati dal suo grido, indietreggiarono. «Non mi arrenderò mai!», urlò. Strinse la sua spada, Rong, la furia degli dei, pronto a combattere i nemici: non gli interessava sopravvivere, l'unica cosa importante era fermarli, proteggere il suo popolo, come aveva giurato.Gridò, gli occhi minacciosi e furiosi, mentre il suo spirito guerriero cominciava a scatenarsi sempre più; gettò lo scudo e lasciò cadere il mantello, ormai lacero, mentre il petto si gonfiava con un ritmo sempre più frenetico e il vento muoveva i capelli neri del giovane. Con un ultimo e coraggioso urlo si lanciò contro i nemici, pronto a combattere dando anche la vita.
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